Anna Maria Vaiani

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Anna Maria Vaiani

Milano, c. 1604 - Roma, 21 gennaio 1654

Claude Mellan, Ritratto di A. M. Vaiani, 1624-36.

Anna Maria Vaiani era figlia del pittore fiorentino Alessandro Vaiani (Firenze? - Roma, 7 ottobre 1631), che si trasferì a Roma con la famiglia negli anni ’20 del Seicento (Guerrieri Borsoi 2009). Il nonno Lorenzo Vaiani detto lo Sciorina (Firenze, 29 ottobre 1541 - 2 giugno 1598) era stato allievo di Bronzino e uno dei protagonisti del Manierismo fiorentino.

Anna Maria viene registrata nell’Accademia di San Luca nel 1630 e ancora nel 1655 e, come Maddalena Corvini, lavorò al Museo Cartaceo di Cassiano dal Pozzo.

È stato Galileo Galilei a raccomandarla al principe Taddeo Barberini e al cardinal Francesco Barberini attraverso Michelangelo Buonarroti il Giovane, che fu mentore e committente anche di Artemisia Gentileschi. In una lettera da Firenze del 3 giugno 1630 al Buonarroti (che si trovava a Roma), Galileo promuove l’abilità artistica di Anna Maria (“fanciulla di grandissimo merito”), descrivendola come “valente dipintrice di fiori”. Deve essere stato grazie a questa specializzazione che la Vaiani, allora sotto la protezione di Caterina Riccardi - moglie dell’ambasciatore del Granduca a Roma, Francesco Niccolini -, fu ammessa nella cerchia barberiniana. Nel 1630 fu pagata 5 scudi “a conto del fiore e del vaso, che ha dipinto (e da intagliare in rame)” per il De Florum Cultura (tav. p. 421), il celebre volume del gesuita Giovan Battista Ferrari (1584 - 1655) pubblicato nel 1633 sotto il patronato del cardinal Francesco. Tuttavia si ritiene che la sua partecipazione a questa impresa editoriale sia stata più ampia.

Anna Maria Vaiani è stata un’artista completa. Era padrona di diverse tecniche fra cui la pittura a olio, l’affresco e l’incisione, e si cimentò in opere di tutti i generi: dalla natura morta alla pittura di storia, alle copie di dipinti antichi. Nel 1631 è presente nell’inventario del cardinale Francesco Barberini (Aronberg Lavin 1975) con una Madonna col Bambino, san Giovanni Battista e cherubini copia da Tiziano, e un dipinto di tema botanico che rappresentava una “pianta Indiana, cioè il corallo con cardello e tre api et un grillo”.

La sua opera più importante fu una commissione Barberini: la decorazione della cappella di Urbano VIII nel Palazzo Apostolico in Vaticano. Nel 1991 Olivier Michel ha pubblicato un documento notarile del 6 luglio 1632 che attesta un consistente pagamento di 348 scudi ad Anna Maria a saldo degli affreschi che suo padre Alessandro aveva iniziato, ma non portato a termine. Studi recenti hanno rivelato che il ciclo di affreschi fu eseguito da entrambi, padre e figlia, che dipinsero insieme l’Agonia nell’orto, la Flagellazione, la Coronazione di spine e la Salita al Calvario. La decorazione della cappella fu completata con un dipinto a olio su tela raffigurante una Pietà.

Un evento della vita personale di Anna Maria prova la sua vicinanza ai Barberini e la protezione di cui godeva. Nel 1647, sposò il pittore francese Guillaume Courtois. L’unione non fu né fortunata né felice, come lei aveva sperato. Anna Maria venne arrestata e messa in prigione su denuncia del marito che l’aveva accusata di abbandono del tetto coniugale. Fu presto rilasciata e decise di chiedere il divorzio e la restituzione della dote. L’atto di separazione venne firmato in presenza di un testimone, Domenico di Guido Vaiani, vice-castellano di Castel Sant’Angelo e autorevole esponente dell’entourage dei Barberini. Nel 1594, infatti, il padre di Domenico aveva sposato in seconde nozze Lucrezia Magalotti, la sorella di Costanza Magalotti, cognata di papa Urbano VIII. A sottoscrivere l’atto con cui fu sciolto il matrimonio di Anna Maria fu dunque uno degli uomini più potenti della Santa Sede. Senza dubbio, dietro l’esito di un procedimento giudiziario così delicato deve esserci stata la stessa famiglia Barberini - se non lo stesso pontefice - che appunto autorizzò che venisse restituita alla donna la sua libertà.

Anna Maria Vayani mediolanensis” morì a poco più di cinquant’anni, dopo una breve malattia, in una casa sita in via Felice (attuale via Sistina). Fu sepolta a San Carlo alle Quattro Fontane.  


Anna Maria Vaiani was the daughter of the Florentine painter Alessandro Vaiani (Firenze? - Rome, October 7th, 1631), who had moved to Rome with his family in the 1620s (Guerrieri Borsoi 2009). Her grandfather, Lorenzo Vaiani dello Sciorina (Firenze, Oct. 29, 1541 - June 2, 1598), was one of Bronzino’s pupils and became one of the leading figures of Florentine  Mannerism.

Anna Maria is registered at the Accademia di San Luca in 1630 and later in 1655, and, like Maddalena Corvini, she also worked on Cassiano del Pozzo’s Museo Cartaceo. Galileo Galilei introduced her to Prince Taddeo Barberini and Cardinal Francesco Barberini through Michelangelo Buonarroti the Younger, who was also a  mentor and a patron of Artemisia Gentileschi. In a letter from Florence, dated June 3rd 1630, to Buonarroti (in Rome), Galileo promoted the artistic skill of Anna Maria (“fanciulla di grandissimo merito”) who was, at that stage, renowned mostly for her floral compositions. It was probably due to her specialization that Anna Maria, at the time a protégée of Caterina Riccardi - the wife of the Florentine Ambassador in Rome Francesco Niccolini -, was welcomed into the Barberini court. In 1630, she was paid 5 scudi “a conto del fiore e del vaso, che ha dipinto (e da intagliare in rame)” for De Florum Cultura (plate p. 421), the famous book of the Jesuit Giovan Battista Ferrari (1584 - 1655) published in 1633 under the patronage of Cardinal Francesco. It is very possible that her participation in this publication was in fact greater.

Anna Maria Vaiani, however, was a universal artist. She was practiced in numerous artistic techniques including oil, fresco, and etching, and she worked in all the genres, from still-life, to history painting, and to copies after older artworks. She is mentioned in the 1631-1636 inventory of Cardinal Francesco Barberini with a painting of a Madonna and Christ Child, St John the Baptist, and Cherubs, a copy after Titian, and a botanical painting representing a “plant from the Indies, that is, coral with a thistle and three bees and a cricket”.

The most important of her commissions was for the Barberini Pope: the decoration of the chapel of Urban VIII in the Apostolic Palace in the Vatican. In 1991, Olivier Michel published a notary record, dated July 6th 1632, of a large payment of 348 scudi to settle Anna Maria’s account for the frescoes, which her father Alessandro had begun but not completed. Recent discoveries have determined that the fresco cycle was carried out by both Alessandro and Anna Maria, who together depicted the Agony in the Garden, the Flagellation, the Crowing with Thorns, and the Road to the Calvary. An oil painting on canvas depicting the Pietà completed the decoration of the chapel.

An event concerning Anna Maria’s private life sheds additional light on her relationship with the Barberini and the protection they gave her. In 1647, she married the French painter Guillaume Courtois. The union was not as fortunate and peaceful as she would have hoped. She was arrested and jailed at her husband’s order under the accusation of abandoning their marital home. Shortly thereafter, she was released from jail and she decided to seek a divorce and to reclaim her dowry. The legal act of separation was signed in the presence of a witness, Domenico di Guido Vaiani, vice-castellan of Castel Sant’Angelo and a prominent member of the Barberini entourage. Indicative of his high standing, in 1594, Domenico’s father had married (second marriage) Lucrezia Magalotti, the sister of Costanza Magalotti, Pope Urban VIII’s sister-in-law. Thus, there to witness the dissolution of Anna Maria’s marriage was of one the most powerful men of the Papal See. Without a doubt, operating behind the scenes to secure this important legal act was the Barberini family - if not the Pope himself - who must have given permission to their close associates to help a woman gain legal independence.

Anna Maria Vayani mediolanensis” died on January 21st, 1654 in a house in via Felice (presently via Sistina). She was in her fifties. She was buried in the church of San Carlo alle Quattro Fontane.   

Consuelo Lollobrigida


Fonti archivistiche e Bibliografia

Roma, Archivio di San Luca, Registro dei Mandati, 1630, 1655.

Marilyn Aronberg Lavin, Seventeenth-Century Barberini. Documents and Inventories of Art, New York University Press, 1975, Vol. 1, p. 113.

Inventario del Cardinale Francesco Barberini, 1631-36.

Fol. 66v. Un quadro, della Madonna con Nostro Signore in braccio, con San Giovannino con lo splendore atomo, pieno di cherubini, alto palmi 5 e largo 4, copiato dalla. figliuola del Vaiano dalla medesima di Titiano, che già donò Nostro Signore Papa Urbano VIII.

Fol. 67r. Un quadro, con una pianta indiana, cioè il corallo, con un cardello e 3 api et un grillo, alto palmi 7 e largo 5, fatto da la figliuola del Vaiano.

David Freedberg, “From Hebrew and Gardens to Oranges and Lemons: Giovanni Battista Ferrari and Cassiano dal Pozzo”, in Cassiano dal Pozzo edited by Francesco Solinas, De Luca, Roma 1989, pp. 37-72.

Jörg Martin Merz, Pietro da Cortona. Der Aufstieg zum führenden Maler im barocken Rom, Tübingen 1991, p. 326.

Giovanni Battista Ferrari, De Florum Cultura, prima edizione Roma 1633, edizione facsimile a cura di Lucia Tongiorgi Tomasi, Olschki, Firenze 2001.

Lucia Tongiorgi Tomasi, "”La femminil pazienza": Women Painters and Natural History in the Seventeenth and Early Eighteenth Centuries”, in Studies in the History of Art, 2008, Vol. 69, Symposium Papers XLVI: The Art of Natural History: Illustrated Treatises and Botanical Paintings, 1400-1850 (2008), pp. 158-185.

Maria Barbara Guerrieri Borsoi, “Novità su Alessandro e Anna Maria Vaiani”, in Bollettino dei Musei Vaticani, 27 (2009), pp. 241-264.

Consuelo Lollobrigida, “Women Artists in Casa Barberini: Plautilla Bricci, Maddalena Corvini, Artemisia Gentileschi, Anna Maria Vaiani, and Virginia da Vezzo”, in Artemisia Gentileschi in a changing light a cura di Sheila Barker, Harvey Miller Publishers, Turnhout, Belgium 2017, pp. 119-130.  

Isabella Rossi, Anna Maria Vaiani, in Le Signore del Barocco, catalogo della mostra, Milano, Palazzo Reale 2021, Skira, Milano 2021, pp. 240-241 e scheda 4.6, pp. 336-337.

Sheila Barker, Art as Women’s Work: the Professionalization of Women Artists in Italy, 1350-1800 in By Her Hand, catalogo della mostra, Wadsworth Atheneum, Hartford, CT 2021-2022; Detroit Institute of Arts, Detroit, MI 2022, p. 47; Ibidem, scheda n. 39 di Oliver Tostmann, pp. 133-135.

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